Buone e salutari, le fave rispetto agli altri legumi mancano quasi totalmente di lipidi. Contengono però elevate dosi di una molecola particolare chiamata L-dopa, un precursore della dopamina, che interviene sul sistema nervoso. Questa sostanza è conosciuta soprattutto dalle persone anziane che hanno problemi di tremori, come nel caso di morbo di Parkinson, perché è capace di migliorare i sintomi.

Approfittiamo della primavera per farne scorta e conservarle, già pulite, in freezer per tutto l’anno. Risultano particolarmente utili per chi deve reintegrare il ferro con l’alimentazione e per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari, ipercolesterolemia e sindrome metabolica. Non a caso, gli esperti le consigliano anche a chi ha problemi di diabete. Come per ogni cosa, naturalmente, è la dose che fa la differenza: quindi l’unica accortezza è prestare attenzione a non superare i 60 grammi per persona.

 

Un consiglio

Non trascurate il consumo di fave in primavera perché questi legumi, dotati di una grande quantità di amidi e di proteine, risultano particolarmente utili per sostenere un corpo stanco e debilitato. L’unica controindicazione è il favismo, una malattia genetica che determina l’anemia emolitica fino a forme particolarmente gravi.