Alla base di molte patologie ci sono le infiammazioni. Uno stato infiammatorio cronico può generare l’insorgenza di disturbi o malattie, tra cui le più banali come eruzioni cutanee, eczema, alcune forme di orticaria, fino a sintomi che possono sfociare patologie autoimmuni, oggi sempre più presenti. Ovviamente ci sono quelle dovute a vere e proprie patologie, che vanno curate e seguite dall’esperto. Ma in tutto questo l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale. “Quando non sono di tipo patologico, in effetti possiamo fare molto”, spiega Fausto Aufiero, medico ed esperto in bioterapia nutrizionale. “Il segreto alimentare sta nel bilanciamento tra gli Omega 6 (proinfiammatori) e gli Omega 3 (con un’azione antinfiammatoria). Il pesce azzurro, per esempio, è un’ottima fonte di Omega 3, cosi come la frutta secca, i semi oleosi, ossia noci, nocciole, mandorle, che non dovrebbero mancare sulla nostra tavola”.

 

Gli alimenti antiossidanti

“Dobbiamo poi avere sull’organismo un’azione antiossidante attraverso l’alimentazione per contrastare l’eccesso di radicali acidi, responsabili delle infiammazioni, che mantengono il corpo in uno stato infiammatorio cronico. Esiste una sterminata letteratura scientifica sull’utilità di sostanze antiossidanti, ma è importante segnalare il pericolo di una visione unilaterale dell’alimentazione. Ci vuole come sempre un giusto equilibrio! Il concetto è: esistono i radicali acidi e queste sostanze ci devono essere, ma non troppe. È l’eccesso che fa male. Perché? Il radicale acido è una molecola reattiva e si suppone che sia anche un meccanismo di difesa delle cellule e quindi dell’organismo. Quando sono troppi in circolo sono dannosi. E come contrastare questo eccesso? Assumendo alimenti ricchi di antiossidanti, contenuti nei cibi crudi e colorati.

Non facciamo mai mancare, dunque, nel nostro menu quotidiano, la frutta e la verdura”.

 

Le combinazioni alimentari più corrette

“Importante – prosegue il dott. Aufiero – è anche l’abbinamento tra più cibi, la combinazione alimentare. Facciamo un esempio: a una bistecca, che è ricca di sostanze proinfiammatorie, abbiniamo un’abbondante insalata cruda e un frutto. In questo modo ingeriamo sia sostanze proinfiammatorie, che antiossidanti: ecco il bilanciamento! Inoltre, ricordiamoci di mangiare sempre verdure sia crude che cotte, perché alcuni antiossidanti si perdono con la cottura, mentre altri si attivano. In ogni pasto scegliete sempre un alimento crudo, un contorno o la frutta o tutte e due. Ma non vanno bene solo gli alimenti crudi. Sì anche a un buon bicchiere di vino rosso, fornisce una sostanza ampiamente studiata, il resveratrolo, con preziose proprietà antiossidanti e antitumorali. Mezzo bicchiere di vino ai pasti non è dannoso. Non dobbiamo, inoltre, far mancare la vitamina C, anche questa un potente antiossidante. Ma ricordate che è termolabile, cioè si disperde con il calore. Per cui le verdure vanno consumate crude e fresche! Oppure kiwi, arance, pompelmi freschi. Le fragole, infine, non dovrebbero mancare sulla nostra tavola”.

 

I metodi di cottura

Alcuni antiossidanti si attivano con la cottura. “Per esempio – dice Aufiero - nella buccia del pomodoro maturo è presente un potente antiossidante, il licopene, che si rende biodisponibile cotto e con l’olio. Soffritto è molto più potente! Un bel piatto di spaghetti all’arrabbiata fornisce molto licopene. La natura che è saggia e armonica, non da mai alimenti squilibrati nei componenti.

Quando utilizziamo un alimento in modo armonico, è difficile avere vere e proprie carenze. Solo in caso di documentata carenza, può essere utile e necessario integrarla, per un periodo di tempo”.

 

 

Una ricetta antinfiammatoria

“Un discorso a parte merita la curcuma – consiglia il medico -. Questa spezia è considerata anche dalla comunità scientifica un potente antimicrobico, ma anche antinfiammatorio naturale. Ricordate che la si attiva, ossia si potenzia, associata a una grattatina di pepe. Tanto che è anche suggerita per mitigare l’intensità di sfoghi della pelle, come la psoriasi o altri sfoghi una ricetta antinfiammatoria è l’oleolito di curcuma, che si ottiene con 250 ml di olio evo in un vasetto con tre cucchiai di curcuma. Si miscelano gli ingredienti, si chiude il vasetto e si copre con stagnola perché deve stare al buio. Ogni 24 ore si mescola la preparazione. Per 21 giorni. Quest’olio può essere aggiunto a gocce su pane tostato o utilizzato in piccole quantità nelle preparazioni. Chi soffre di calcoli della colecisti, però, non dovrebbe esagerare con il consumo”.