Artrite, diabete, morbo di Alzheimer. Ma anche osteoporosi, acne e psoriasi, tumori, invecchiamento della pelle e rughe: la ricerca scientifica ha scoperto che alla base delle malattie degenerative c’è una relazione con l’infiammazione, la più potente miccia che scatena il processo di invecchiamento.

 

Perché si sviluppa

L’infiammazione è un meccanismo naturale che ci difende dalle aggressioni, siano esse batteriche, fisiche (come ad esempio il calore), chimiche ecc. Tuttavia, questa difesa naturale può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Perché, se da un lato è nata come sistema di difesa autolimitantesi nel momento in cui appunto veniva rimosso l’agente patogeno, oggi viene tenuta sotto perenne attivazione da stimoli di entità magari inferiori, ma costanti. Basti pensare alla poca o alla troppa attività fisica che pratichiamo, allo sviluppo del sovrappeso e ai conseguenti rischi infiammatori del grasso addominale o agli stress mentali a cui siamo quotidianamente sottoposti, spesso per lunghi periodi. Ecco, tutti questi agenti aggressivi rappresentano fattori in grado di attivare perennemente la risposta infiammatoria. Questo tipo di infiammazione, a volte persino asintomatica, è in grado di aumentare l’incidenza dei tumori, degli infarti e delle malattie in genere. A questo si aggiunge la scoperta degli ultimi anni che anche il cibo che assumiamo può influenzare lo sviluppo d’infiammazioni. Allo stesso tempo, è dimostrato che alcuni alimenti possono svolgere una funzione protettiva contro i dannosi processi che sono alla base delle patologie infiammatorie.

 

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