Mal di schiena, difficoltà o dolore nel camminare, algie ai piedi, impossibilità nel compiere certi banali movimenti come allacciare il reggiseno o riporre un piatto nella piattaia sopra di noi. Tutti segnali che spesso hanno un comune significato: usura delle cartilagini, che rivestono le nostre articolazioni, proteggendole, riducendo l’attrito tra le ossa! Sono importantissime e vanno mantenute in salute. Queste, infatti, agiscono come un cuscino, proteggendo le ossa durante il movimento. Ne parliamo con un grande esperto, il professor Ludovico Panarella, specialista in ortopedia e traumatologia, dottore di ricerca al Policlinico Universitario “Tor vergata” di Roma.

Ma perché tendono a usurarsi? “L’usura cartilaginea – spiega l’eserto - purtroppo è un fattore fisiologico, che inizia già all’età di 20 anni, ma da maggiore segnali intorno ai 50 anni. Ovviamente negli sportivi questi disturbi a volte possono accentuarsi, in quanto le articolazioni e quindi anche le cartilagini vengono messe maggiormente a dura prova. Le cartilagini più a rischio non sono solo quelle della spalla e del ginocchio, come molti credono, ma anche delle mani, dei piedi, delle faccette della colonna vertebrale (ogni vertebra, infatti, è collegata a quella di sopra e quella di sotto attraverso le faccette articolari e quando la cartilagine che tappezza queste faccette si deteriorano progressivamente, le articolazioni diventano dolenti e rigide). Quando una cartilagine inizia a logorarsi iniziano i dolori e le difficoltà nel movimento”.

 

Cosa portare in tavola

“L’alimentazione è fondamentale per mantenere un equilibrio del danneggiamento e riparazione delle nostre cartilagini. Possiamo aiutare le cartilagini a rigenerarsi grazie ad alcuni specifici alimenti e anche integratori. Con i cibi ricchi di lisina, per esempio, ossia un aminoacido essenziale che il corpo non produce da solo: aiuta a formare nuovo collagene per ricostruire il tessuto danneggiato. Ne sono ricchi le uova, la carne, il pesce azzurro, ma anche legumi e frutta secca.

Poi abbiamo la vitamina C, anch’essa contribuisce alla produzione di collagene. La vitamina D, che non solo aiuta a fissare il calcio nelle ossa, ma è necessaria per un rinnovamento ottimale della cartilagine. Ricerche epidemiologiche hanno mostrato che bassi livelli di vitamina D sono associati all’artrosi delle ginocchia. Non demonizziamo il sole, perché proprio grazie all’esposizione solare facciamo un pieno in estate di vitamina D. Basta un’ora al giorno, nel periodo estivo. Come vediamo non servono le esagerazioni. Poi abbiamo la glucosamina, glicina e prolina. Sono i più abbondanti aminoacidi presenti nel collagene e quindi sono fondamentali per la creazione di nuovo collagene e per prevenirne la diminuzione dalle ossa, che troviamo anche nella gelatina animale. La prolina è presente in frumento, fette biscottate, pane, pasta, semola, lenticchie, asparagi, funghi, spinaci, arachidi, nocciole, coniglio, e formaggi. La glicina è presente soprattutto in latte e formaggio e viene potenziata se abbinata alla vitamina C”.